Unità Pastorale UP5
Parrocchie di Sovizzo Colle, Sovizzo al Piano, Montemezzo, Valdimolino, Tavernelle


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Sito aggiornato il 29.09.2024 ---- Ultimi aggiornamenti: Avvisi del 29.09.2024


XIX domenica del Tempo Ordinario
11 agosto 2024  ( anno B )

"Io sono il pane vivo, disceso dal cielo."

Siamo noi a cercare Dio o e lui a cercare noi? Ancora prima che noi cominciamo a cercarlo consapevolmente, egli ci attira a sé, come un innamorato, tramite Cristo. La reazione giusta da parte nostra è di essere pienamente disposti ad ascoltare e ad imparare: “Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me”. Ciò significa seguire Cristo, poiché “solo colui che viene da Dio ha visto il Padre” e quindi solo lui può conoscere perfettamente la volontà del Padre e rivelarla.

San Lorenzo
10 agosto 2024

"Se il chicco di grano muore, produce molto frutto."

Nella festa liturgica di san Lorenzo martire, le letture aiutano a meditare sul dono della vita e su quali siano le condizioni di possibilità.
Le parole del profeta Isaia, che esprimono un oracolo di salvezza, forniscono l’orizzonte: l’appartenenza al Signore, che per primo si è impegnato e promette di intervenire nuovamente per colui che è «prezioso ai suoi occhi» e che «ama», si traduce in un continuo invito a non temere: quale che sia il cammino che si troverà davanti, passerà indenne da ogni pericolo.

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
9 agosto 2024

"Ti farò mia sposa per sempre."

Nella festa di santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, la liturgia propone come prima lettura una selezione di versetti tratti dal profeta Osea. In essi si ascolta una
voce che evoca la presenza della persona amata con tale intensità da renderla presente. All’inizio, infatti, si sente una voce in prima persona che parla dell’altra in terza persona, annunciando: «La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» e «Là mi risponderà». In seguito, il dialogo si realizza tra un «io» e un «tu» reciprocamente presenti: «Ti farò mia sposa [...] e tu conoscerai il Signore».

Trasfigurazione del Signore
6 agosto 2024 ( anno B )

"Questi è il Figlio mio, l'amato."

La Trasfigurazione non era destinata agli occhi di chiunque. Solo Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè i tre discepoli a cui Gesù aveva permesso, in precedenza, di rimanere con lui mentre ridava la vita ad una fanciulla, poterono contemplare lo splendore glorioso di Cristo. Proprio loro stavano per sapere, così, che il Figlio di Dio sarebbe risorto dai morti, proprio loro sarebbero stati scelti, più tardi, da Gesù per essere con lui al Getsemani. Per questi discepoli la luce si infiammò perché fossero tollerabili le tenebre della sofferenza e della morte.

XVIII domenica del Tempo Ordinario
4 agosto 2024  ( anno B )

"Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!"

Il Vangelo secondo san Giovanni ci offre vari discorsi che Gesù ha tenuto nella sinagoga di Cafarnao per spiegare ai credenti il significato della manna ricevuta nel deserto.
Queste spiegazioni devono aiutare i credenti del tempo della Chiesa a vivere in modo giusto. Il Vangelo di oggi riferisce il discorso che parla dell’importanza della fede in Gesù Cristo. Gesù Cristo è l’inviato di Dio, egli porta l’ultima rivelazione ed apre la via che conduce a Dio.

Santi Marta, Maria e Lazzaro
29 luglio 2024

"Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose."

Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l’ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1).

XVII domenica del Tempo Ordinario
28 luglio 2023  ( anno B )

"Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano."

Tutti gli evangelisti ci riportano il racconto del miracolo della moltiplicazione dei pani. Si tratta di nutrire una grande folla di persone e di seguaci di Gesù, radunati sulla riva nord-est del lago di Tiberiade (cf. Mt 14,13-21; Mc 6,32-44; Lc 9,10b-17). Come dimostra l’atteggiamento dei partecipanti, essi interpretano questo pasto come un segno messianico. La tradizione ebraica voleva che il Messia rinnovasse i miracoli compiuti da Mosè durante la traversata del deserto. Ecco perché, secondo questa attesa messianica, si chiamava “profeta” il futuro Salvatore, cioè “l’ultimo Mosè”.

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